Equinozio d'autunno 2020


Oggi è l'equinozio d'autunno (di primavera, per l'emisfero meridionale). 

Cosa succede, in pratica? Alle ore 15:31 (ora italiana) i raggi del Sole diventano perpendicolari all'asse terrestre, la linea immaginaria che separa la parte illuminata del Pianeta da quella in ombra (il terminatore), passano esattamente per i poli e la durata del dì e della notte sono quasi identiche in tutta la Terra. In estrema sintesi: con l'equinozio d'autunno finisce l'estate e comincia l'autunno. 


L'equinozio è il giorno in cui il dì e la notte sono identici? 

Non esattamente. È vero che "equinozio" deriva dal latino aequinoctium (che sta per notte uguale), ma bisogna tenere conto di un altro fattore. Nonostante il centro geometrico del Sole resti sull'orizzonte per esattamente 12 ore, i suoi raggi finiscono per investire la Terra un po' prima che il Sole stesso sia visibile e po' dopo il suo tramonto. Questo fa sì che l'intervallo di tempo in cui la Terra è illuminata sia leggermente più lungo di quello in cui la Terra resta al buio. La data in cui, anche tenuto conto di questo fenomeno, le due durate si equivalgono perfettamente cade qualche giorno dopo l'equinozio d'autunno (e qualche giorno prima di quello di primavera).

 

L'equinozio cade sempre nello stesso giorno? 

No, il motivo di questa "oscillazione" deriva dalla differenza tra anno solare o tropico (di 365 giorni, su cui si basa il calendario gregoriano) e anno siderale (che è il tempo effettivo che la Terra impiega a compiere un'orbita attorno al Sole, cioè 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi). Questo fa sì che ogni anno l'equinozio slitti in avanti di circa 6 ore, finché non interviene l'anno bisestile, con il "giorno in più" a fine febbraio. Nel 2022 l'equinozio d'autunno cadrà il 23 settembre.

 

Tutte la stagioni hanno la stessa durata? 

No. Se vi sembra che l'estate duri un po' di più delle altre stagioni, non è un'impressione: nell'emisfero boreale (il nostro) l'estate dura in effetti 93 giorni e 14 ore, mentre l'inverno 89 giorni e 1 ora. Questo deriva dalla circostanza che, nel descrivere un'orbita ellittica attorno al Sole, per la seconda legge di Keplero, la Terra ha una velocità orbitale minore quando è più lontano al Sole (afelio), condizione che si verifica durante l'estate. Al contrario, d'inverno, quando è nell'estremità opposta (perielio, lontano dal Sole), la velocità è massima.



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