Come Distinguere lo Schema Piramidale dal Marketing Multilivello
Molte persone associano automaticamente una connotazione
negativa a neologismi come "marketing multilivello"
("multi-level marketing”, in inglese). Queste persone pensano che questi
modelli di marketing nascondano uno "schema piramidale" e che le
opportunità connesse a questi modelli siano solo una truffa.
Tuttavia, ciò non è vero. Se sai cosa cercare e cosa evitare,
sarai capace di distinguere un vero “schema piramidale” da una potenziale
opportunità di guadagno. In estrema sintesi, in uno schema piramidale ti verrà
chiesto di pagare una quota d'ingresso per iniziare a guadagnare, mentre in un
(buon) marketing multilivello ti verrà offerto di essere pagato in relazione a
ciò che riesci a vendere.
Lo Schema Ponzi può essere alla base di un sistema di
multi-level marketing illegale. Il nostro ordinamento, infatti, vieta le
attività di vendita multilivello in cui l'incentivo economico primario di
coloro che compongono la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi
soggetti e in cui i venditori, quindi, si arricchiscono non vendendo ma
limitandosi a far entrare altri soggetti nella catena.
Da quando il network marketing ha iniziato a diffondersi come
sistema di business, molti imprenditori hanno pensato di sfruttarlo per far
crescere la propria azienda e farla emergere sul mercato.
Le compagnie di network marketing con una lunga storia alle
spalle sanno bene che per essere in regola con le normative che regolano il
multilevel marketing è necessario vendere i propri prodotti o servizi ai
consumatori finali.
Mentre, negli schemi piramidali accade spesso che i
distributori debbano acquistare i beni venduti dalla compagnia a prezzi
esagerati prima di poter iniziare un’attività nella vendita diretta. Per
rivenderli, inoltre, si scontrano con le difficoltà di “piazzare” prodotti
costosi e non ricercati, dopo aver investito cifre notevoli. Questo li obbliga
a costruire la propria downline per recuperare i soldi investiti negli acquisti
iniziali.
E, così, inizia una sorta di spirale, in cui l’obiettivo non
è più quello di allargare la propria clientela, ma di portare in azienda più
persone possibile.
Gli schemi piramidali sono vietati dalla legge e le compagnie
che li applicano sono punite con sanzioni ingenti.
Cos’è lo schema piramidale
Lo schema piramidale, spesso associato allo Schema Ponzi o
alle catene di Sant’Antonio, è una forma di frode fiscale vietata dall’articolo
5 della legge 173 del 2005. Questa legge è stata sostenuta da Avedisco,
l’associazione italiana che rappresenta le aziende di vendita diretta.
Con schema piramidale si intende una struttura di vendita a
forma di piramide, in cui chi si trova ai vertici viene sostenuto da chi si
trova alla base. Lo scopo è quello di allargare sempre di più la parte più
bassa della piramide, introducendo nuovi incaricati. Ad un certo punto, però,
le persone faticano a trovare nuove reclute e smettono di guadagnare.
La caratteristica di questo schema è che:
chi si trova ai vertici della piramide ha un margine di
guadagno molto alto, mentre chi occupa la base della piramide non ha quasi
possibilità di guadagno.
Per questo motivo, lo schema ha incontrato molte critiche,
fino a trasformarsi in un modello di business illegale.
Nelle aziende serie di multilevel marketing, difatti, i
guadagni sulla propria rete si hanno solo fino ad un certo livello, ma devono
essere affiancati da vendite generate in maniera autonoma. Nel Network Marketing
nessuno deve ottenere guadagni sfruttando solo il lavoro altrui.
Un altro modo in cui si manifesta lo schema piramidale è
quando la vendita non riguarda un bene o un prodotto, ma una posizione
all’interno della struttura piramidale. Questo accade quando l’azienda, o chi
si trova ai vertici, promette grandi guadagni in cambio di una quota
d’ingresso.
Secondo l’Antitrust (l’autorità garante della concorrenza e
del mercato) i tre elementi che sono riscontrabili nelle organizzazioni che si
basano sul sistema piramidale sono:
·
il reclutamento si basa sulla promessa di
guadagni facili;
·
il guadagno si ottiene facendo entrare altre
persone nel sistema;
·
l’attività economica non si basa sulla vendita di
beni o servizi.
I campanelli d’allarme
In breve riassumo quali sono le situazioni da cui si deve
assolutamente diffidare. Infatti, dietro a questi comportamenti, può celarsi
un’azienda poco seria che basa la sua crescita sul sistema piramidale:
·
Viene chiesto un fee d’entrata molto alto o viene
imposto di acquistare uno starter kit dal prezzo esagerato per entrare a far
parte della rete vendita di un’azienda;
·
Quando il kit di partenza o il fee d’entrata sono
maggiori del guadagno mensile;
·
Se viene chiesto di anticipare soldi che
riuscirai a recuperare con i tuoi guadagni successivi;
·
Quando chi recluta è più propenso a sottolineare
i benefici derivanti da una buona downline piuttosto che quelli generati dalle
vendite;
·
Nel momento in cui il piano compensi non sia
spiegato in modo chiaro e con trasparenza;
·
Se vengono promessi guadagni facili, senza alcun
impegno;
·
Quando non è previsto il diritto di recesso.
Per capire subito se l’azienda è interessante o si tratta
solo di una truffa, fai 4 domande:
·
I collaboratori cambiano in maniera rapida o sono
nel team da molto tempo?
·
Il piano marketing si basa sul reclutamento o
sulla vendita di beni e servizi?
·
L’azienda vuole farti diventare un cliente o un
venditore?
·
Quanti prodotti vende l’azienda? Sono beni o
servizi scarsi?
Dalle risposte, riuscirai di sicuro a distinguere uno schema
piramidale da un’azienda che basa la distribuzione dei suoi prodotti su un
sistema solido come il MLM.
Differenze tra schema piramidale e network marketing
Aziende solide e serie, vendono prodotti, questo significa
che si occupano della vendita di beni di consumo o servizi. La loro ricerca di
collaboratori serve per allargare la rete dei clienti e formare dei venditori
validi e autonomi.
Una delle garanzie di serietà di un network è costituita
dall’iscrizione ad Avedisco, che raggruppa le realtà più solide del network
marketing in Italia.
La legge vieta gli schemi piramidali
La legge tutela consumatori e venditori che vengono attratti
con lusinghe e false promesse in un sistema truffaldino come quello piramidale.
Il diritto interviene in materia con il Codice del consumo,
che è subentrato alla citata legge 175 del 2005.
Nel Codice, il sistema piramidale è considerato una pratica
commerciale ingannevole.
In particolare, nell’articolo 23 si tutela il consumatore da
tale pratica e da chiunque lo attragga in modo ingannevole in questi sistemi.
Per chi organizza attività piramidali finalizzate ad attirare
consumatori nella rete, è previsto l’arresto da sei mesi ad un anno o ammende
che vanno dai 100 mila ai 600 mila euro.
Anche Internet non è esente da truffe, anzi. Per questo
motivo la Corte di Cassazione ha incluso persino le pratiche effettuate on line
nella legge.
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