Il Redentore in tavola

 


Da quando abito a Venezia, festeggio con gli amici, sul mio terrazzino, il Redentore, in attesa di vedere i famosi fuochi.

Da vegana, il grande classico che porto in tavola per questa festa, è la “Pasta e fasioi alla Veneziana”, uno dei piatti tipici di questa festa.

Grande classico Veneto, viene declinata in versioni diverse per consistenza e tipi di pasta a seconda della provincia di riferimento.

La minestra, nella versione veneziana diventa talmente densa da sostenere in piedi il cucchiaio, confermando che a Venezia la consistenza è tutto.

Piatto poverissimo, prevede tuttavia un’unica prescrizione: la provenienza dei fagioli, rigorosamente di Lamon, nel feltrino, a 600 metri di quota.

L’obiezione che vi sento già fare è “ma come, con questo caldo?”.

In realtà la pasta e fagioli veneziana si consuma anche fredda, ed in realtà fredda è anche più buona!

 

INGREDIENTI:

Come in ogni ricetta della cucina povera, gli ingredienti sono pochi e di facile reperibilità.

Naturalmente la pasta non può mancare e tantomeno i fagioli. Se si usano quelli freschi, vanno scelti quelli di Lamon; se invece si usano quelli secchi, vanno messi a bagno il giorno prima.

Poi tutto il necessario per un buon soffritto: come cipolle bianche, sedano e carote.

Infine, olio extravergine d’oliva e sale q.b.


PREPARAZIONE:

Per prima bisogna fa cuocere per almeno un’ora i fagioli, o comunque finché non saranno cotti. Intanto va preparato il soffritto, con cipolle, sedano e carote.

Scolare i fagioli e ripassarli in pentola insieme al soffritto per insaporirli. Passare il tutto con un passaverdure o con il frullatore ad immersione, ricordandosi di tenere da parte un po’ di fagioli interi.

Infine, versate la minestra in una pentola e una volta arrivata a bollore aggiungete la pasta (pasta trevisana o ditali) che rilascerà l’amido, rendendo la minestra cremosa.

 

Il consiglio di Katja:

Aggiungere a crudo un filo d’olio evo ed un pizzico di pepe a piacere.



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