Specchio servo delle mie brame

 


Tra reale e virtuale il confine è oltremodo borderline. Il mezzo di comunicazione, social, chat, caffè al bar o pizzata, non crea una differenza così marcata.

Sui social ormai si tende a “mettere la faccia” quindi si mette in piazza quello che si dice di avere ottenuto, quanto ci si è arricchiti e quanto si è felici grazie a questo mezzo, quindi, anche all’esterno, queste persone sono costrette a mantenere il “personaggio” che si sono creati nel virtuale.

Spesso e volentieri lo si fa per apparire, per vanità o per pochi spiccioli. Si mettono in piazza i pro ed i contro della propria vita esponendosi ai giudizi spesso incresciosi del “pubblico” e giocoforza degli amici reali e di chi condivide la nostra quotidianità al di là dello schermo.

Se usano i social network come mezzo per attirare l’attenzione delle persone si diventerà, per via dei deboli legami che si verranno a creare, un personaggio immaginario. È come se si stesse partecipando a un reality show, di cui si è il protagonista. Di reale, per questi collegamenti, c’è solo ciò che si vuol mostrare di se, al fine di influenzare il modo in cui si viene percepiti dagli altri, in senso positivo o negativo.

Sui social, sia che ci si metta la faccia o meno, si resterà sempre la proiezione che gli altri si creano di noi, una nebulosa nell’etere.



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