Comunicazione strategica

La propaganda è un tentativo deliberato e sistematico di plasmare le percezioni, manipolare le cognizioni e dirigere il comportamento al fine di ottenere una risposta che favorisca l’intento desiderato dal propagandista.

La propaganda è un processo comunicativo caratterizzato dall’intenzionalità, dall’organizzazione metodica, e dal perseguimento di uno scopo preciso, ovvero la determinazione di una certa risposta nella popolazione. La risposta può essere di natura percettiva, cognitiva e/o comportamentale, ma che in ogni caso deve essere compatibile con l’interesse di chi fa propaganda.

I media esercitano in questo caso una forma di potere, perché influenzano l’opinione del proprio pubblico. In un contesto di conflitto, la circolazione di alcune informazioni e lo svelamento di alcuni fatti accanto al nascondimento di altri, può avere ripercussioni significative sulla percezione e sulla reazione su quanto realmente sta accadendo. La comunicazione durante un conflitto, e comunque in caso di propaganda, non obbedisce più alla logica della verità, ma a quella della verosimiglianza, perché strategicamente più efficace.

La strategia della verosimiglianza tende a creare una grande confusione e porta le persone a cercare la spiegazione più semplice possibile: vale di più una bugia che non può essere smentita di una verità inverosimile.

Se si vuole approfondire l’argomento, consiglio la lettura di: “Comunicazione e politica internazionale: mutamenti strutturali e nuove strategie” con scritti di Chiara De Franco, Emilio Diodato, Gabriella Panarese, Carlo Simon Belli e Giovanni Sartori.



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