Legale o illegale?
La pandemia ha dato una forte spinta a quella che i più “furbi” chiamano digitalizzazione o “svecchiamento” di un metodo di vendita molto diffuso nei decenni passati, e prima del 2020 ancora abbastanza in voga: sto parlando della vendita diretta.
Per imbonire e convincere della bontà di questa transizione forzata, sia dal periodo che dai maggiori profitti, queste aziende inducono le venditrici “vecchio stile” a intraprendere percorsi di false carriere, per lo più studiate a tavolino dall’azienda, spingendole a far entrare nel meccanismo quante più persone possibili: parenti, amici, conoscenti, defunti (sì, avete letto bene), ecc…
Questo sistema si avvicina sempre più drammaticamente allo schema piramidale (o schema Ponzi), perché chi sta in alto è spinta a non vendere più e guadagna esclusivamente da chi ha sotto, che a sua volta è spronata a salire smettendo di vendere a sua volta e così via.
Senza parlare dei vari paini marketing, sempre più fumosi, pieni di cavilli, che per essere spiegati necessitano di corsi (Zoom o affini) creati ad hoc.
Questo circolo vizioso ha come unico paracadute, il cavillo della vendita e dell’autoconsumo, che sono le uniche scappatoie che permettono al sistema di ritenersi ancora legale.
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