Non un bagno, un pensatoio.

 

Vi è mai capitato, mentre siete in bagno, mentre vi state insaponando sotto la doccia, oppure mentre vi state pettinando o mentre state compiendo altre "attività" tipiche di questa stanza, quando, ad un tratto... Eureka, trovate la soluzione a un problema che vi tormenta da tempo, come se fosse sempre stata lì.

A me succede molto spesso e l'acqua calda, il sapone o la spazzola non c'entrano. 

La doccia crea le condizioni perfette per quelli che gli scienziati chiamano Eureka moments (realizzazioni, ispirazioni improvvise), ma non è l'unica attività a cui dedicarvi se sentite il bisogno di un'idea geniale.

Per gli scienziati queste epifanie creative tendono a manifestarsi quando siamo impegnati in passatempi automatici, che non richiedono grande impegno mentale: lavarsi, ma anche camminare, correre, pulire casa, curare le piante, ecc.. 

Queste attività consentono al cervello di funzionare con il pilota automatico, e all'inconscio di lanciarsi in libere associazioni tra idee, una volta tanto non inibite da pensieri razionali.

Inoltre, sotto la doccia non siamo distratti dallo smartphone né da compiti "da fare", che obbligano il cervello a ragionare in modo lineare, in quei momenti abbiamo "carta bianca". 

Le idee sono libere di fluire e come per magia arriva l'intuizione e/o la soluzione al problema.

Mi è sempre più chiaro il motivo per cui certe riunioni si chiamano consigli di gabinetto...ora devo capire cosa ti rende capo di gabinetto.

Nel frattempo per trovare la soluzione vado a sistemare il mio "pensatoio di lusso".



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