Chi dimentica è complice!


Era una calda Domenica di Luglio, una come tante altre per me che ero una bambina, in vacanza al mare in Liguria, come ogni anno da quando ne avevo ricordo.
Nella casa al mare avevamo una piccolissima televisione che la mia mamma adottiva usava per lo più per guardare le previsioni del tempo, ma quel giorno non so spiegarmi il perchè, l'accese per guardare le notizie e poi la dimenticò accesa.

In realtà era una Domenica strana, che scivolava molto lentamente il tempo sembrava non passare mai, la mia mamma adottiva non aveva voglia di scendere in spiaggia mentre io fremevo per andare a giocare con i miei amichetti. Quel giorno stranamente, non mi fu concesso di uscire, anche se le altre mamme si era offerte di tenermi, così me ne feci una ragione e passai il pomeriggio a casa.
Ricordo perfettamente che stavo giocando alla "Rivoluzione Francese" quando in TV diedero la notizia della morte di un magistrato che, vivendo io in Germania, non sapevo nemmeno chi fosse.
La cosa che mi lasciò senza parole, attaccata a quel micro televisore, furono le immagini di auto esplose, la parola Mafia che veniva ripetuta in continuazione ed altre immagini di una strage che dicevano essere avvenuta pochi mesi prima, dove addirittura c'era un cratere sulla strada. Non mi capacitavo di come si potesse essere così crudeli, spietati, freddi e calcolatori. Mi continuavo a chiedere cosa fosse mai questa Mafia e cosa avessero fatto di male quelle due persone e chi era con loro, per finire così.
La mia mamma adottiva seppe solo dirmi: "questa purtroppo è Mafia, non la si può spiegare", ma io quella Mafia non riuscivo a capire cosa fosse, alla fine erano persone, come potevano essere così cattive?

Nei giorni seguenti ritagliai ogni articolo possibile dai vari quotidiani per poterne parlare, una volta tornata in Germania, a scuola. L'insegnante di lettere fu molto aperta, le notizie giunte in Germania era un po' più "politiche" e meno "umane", non so se riuscì a far capire che non tutti in Italia siamo così, certo è che la strage di Capaci e quella di via D'Amelio, a quelli che furono i miei compagni rimase in mente come qualcosa che non rappresentava gli italiani, ma che ha ucciso la giustizia ed il voler credere in essa di un intero popolo.

Anche oggi che so cos'è la Mafia e so parlare con cognizione di causa anche dei retroscena delle due stragi e li so contestualizzare nel periodo storico culturale italiano, viene fuori quella bambina sconvolta che non credeva possibile tutto ciò.


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