Sei sempre di corsa e mangi spesso in fretta? Ecco cosa succede al tuo corpo

Non importa quanto tempo ci vuole per finire ciò che si ha nel piatto: bisogna sempre usare la calma, respirare. Ci vogliono almeno quindici minuti perché il corpo si accorga che non ha più fame. Tutto avviene tramite gli ormoni dell’intestino tenue: si attivano e mandano un messaggio all’ipotalamo, organo che governa, tra l’altro, il senso di sazietà. 

Se ad esempio si impiegano solo dieci minuti a consumare il pasto, si rimarrà affamati per gli altri cinque. 

Effetto negativo: si continuerà a mangiare.

Fitte noiose.

I piccoli dolori di stomaco sono una delle principali conseguenze dell’assunzione di un pasto espresso. 

La digestione comincia nella fase della masticazione. Se non si usano bene i denti, il cibo non viene degradato a sufficienza quando entra nello stomaco. Quest’ultimo deve quindi mobilitare molte energie per farlo. E’ proprio lo sforzo maggiore a provocare dolori. 

Evitarli è possibile: basta fare brevi pause durante il pasto, parlando o cercando di capire se davvero si ha ancora fame o è solo una sensazione.

Disturbi dell'umore.

La pessima alimentazione, frettolosa e non consapevole unita alla cattiva digestione, influiscono sull’umore. 

Se mangiamo troppo velocemente, l’intestino se ne accorgerà e invierà un messaggio al cervello. Quest’ultimo condizionerà il nostro umore. Se al contrario consumiamo il pasto in modo corretto, lentamente, il cervello riceverà un messaggio positivo di sazietà e serenità.

Aumento di peso.

Se la sensazione di pienezza e sazietà arriva dopo 15 minuti e noi consumiamo il pasto in modo veloce, siamo di certo portati a mangiare di più. 

Aumenta così la quantità di cibo ingerito e il numero di calorie introdotte, più del necessario. All’orizzonte apparirà un leggero sovrappeso nella migliore delle ipotesi, problemi seri di obesità se non si correggono le cattive abitudini. 

Si consiglia di “abbassare spesso la forchetta” e cominciare il pasto con una zuppa, verdure crude o entrambe: sono piatti che favoriscono il senso di sazietà anche se poveri in termini di valori energetici. Sarà più difficile finire il piatto principale che segue o fare il bis della portata successiva. 

E per mangiare, non aspettare mai di avere una super-fame: basta avere solo un leggero appetito.



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