Da "covidiota" a "zoombombing", le parole del 2020 secondo l’Oxford Dictionary

Il celeberrimo dizionario inglese e le parole scelte per rappresentare l’anno della pandemia che ha sconvolto il mondo, tanto che oggi BC in inglese non viene più usato solo per indicare l’età precristiana (before Christ) ma anche il mondo prima del coronavirus (before Covid)

Ogni anno l’Oxford Dictionary elegge una parola che da sola dovrebbe riuscire a riassumere lo spirito dei tempi. Si va dal «sudoku» del 2005 al «credit crunch» (stretta creditizia) del 2008, dal «selfie» del 2013 alla «post verità» del 2016 fino all’«emergenza climatica» del 2019, l’anno di Greta (Thunberg). Quest’anno gli autori del celeberrimo dizionario britannico hanno deciso che l’emergenza sanitaria non poteva essere riassunta efficacemente in una sola parola e così hanno stilato un elenco di neologismi sorti durante la pandemia. 

Di seguito, una selezione di quelli più curiosi.

Anthropause: antropausa, nonostante l’assonanza non ha nulla a che vedere con l’andropausa. Anche l’etimologia è diversa: mentre il termine medico viene dalla parola greca anèr-andròs che sta a indicare l’individuo di sesso maschile (in latino: vir), il neologismo pandemico viene da ànthropos, inteso come l’essere umano in generale (in latino: homo). Il significato è conseguente: antropausa sta a indicare il rallentamento globale della attività umane (lavoro, viaggi, consumi) e le conseguenze positive sull’ambiente: il ritorno dei pesci nel Canal Grande di Venezia e così via.

BC: nuovo acronimo usato non per indicare l’età precristiana (before Christ) ma il mondo prima della pandemia: before Covid/before coronavirus.

Covidiot: chi non obbedisce alle regole imposte per prevenire la diffusione del Covid e dunque si comporta da «idiot»

Coronials: sono i millennials nati durante la pandemia.

Doomscrolling: scorrere compulsivamente i social media che riportano notizie funeste.

Infodemic: la proliferazione incontrollata di notizie, spesso non verificate, sulla pandemia, il cui unico risultato è aumentare la preoccupazione e il disorientamento del pubblico.

Mask-shaming, dall'interessante significato ambivalente, che vuol dire prendersela con chi indossa la maschera o, al contrario, con chi non lo fa.

Un-mute

Quante volte vi è capitato durante una riunione da casa di accorgervi solo dopo qualche istante che mentre voi stavate parlando nessuno riusciva a sentirvi? Ecco un altro neologismo legato alle nuove abitudini di vita imposte dal Covid: to «unmute», che vuol dire riattivare il microfono del pc preventivamente silenziato.

Workation: (scritto a volte anche workcation) sta per working vacation e indica la possibilità di lavorare stando lontano dall’ufficio. Rispetto allo smart working pone maggiormente l’accento sulla possibilità di mixare impegno lavorativo e tempo libero. Secondo i suoi sostenitori lavorando fuori dall’ufficio le persone sarebbero più rilassate e creative e in ultima istanza anche più produttive

Zoombombing: rientra nella casistica degli incidenti che possono occorrere durante una sessione di incontri su una piattaforma digitale tipo Zoom. Indica la pratica di infiltrarsi in un meeting postando contenuti offensivi, violenti o pornografici. Durante il primo lockdown, si sono verificati diversi episodi del genere, sia in ambito lavorativo che scolastico.









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