Il Mascaron


Chi è veneziano o appassionato della lingua veneziana conosce l’espressione "par un mascaron".

Si usa quando si vede una donna troppo truccata, tanto da sembrare una maschera, appunto.

Ma cos'è il "mascaron"?

Guardando lo Skyline di Venezia si nota subito quante chiese con altrettanti campanili colorano la città.

I campanili erano fulcro della vita cittadina, strumento indispensabile con i loro rintocchi per segnare l'inizio e la fine della giornata lavorativa e le funzioni religiose.

Alcuni campanili venivano usati come faro per le navi, altri da torre di avvistamento ed eventualmente di difesa della città.

Servivano anche per la prevenzione degli incendi, le guardie vigilavano dall'alto e segnalavano con le campane un eventuale incendio.

Passeggiando per la città e soffermandosi su questi campanili, si può notare come quasi sempre la porta d’ingresso ha un rilievo decorativo, spesso si tratta di volti mostruosi che fanno strane smorfie, mascheroni per l’esattezza.

Come mai i veneziani mettevano una maschera spaventosa all’ingresso di un campanile?

Secondo la leggenda popolare il mascherone doveva allontanare il demonio che voleva entrare per suonare le campane, provocando così scompiglio tra la gente regolata dai loro rintocchi.

Quel volto spaventoso doveva fungere quindi da guardiano della tranquillità cittadina.

Il mascherone più famoso di Venezia è quello della chiesa di Santa Maria Formosa a Castello, con la grande bocca storta e dilatata che lascia vedere dei grossi denti e la lingua che penzola da un lato.



Commenti

Post più popolari